
Nessun comunicato del G7 in risposta all’attacco russo su Sumy. Gli Stati Uniti hanno scelto di non firmare un comunicato congiunto di condanna, motivando la decisione con la necessità di mantenere aperti i canali di dialogo con Mosca. Questa mossa ha creato un’impasse, con il Canada, presidente di turno del gruppo, che ha dichiarato l’impossibilità di procedere senza il sostegno americano.
Nel frattempo, il segretario generale della NATO, Rutte, ha incontrato il presidente ucraino Zelenskyj a Odessa, ribadendo il “sostegno incrollabile” dell’Alleanza a Kiev. Tuttavia, le dichiarazioni dell’inviato statunitense Witkoff a Fox News, che ipotizzava un accordo di pace con la Russia includente la questione dei “cinque territori”, hanno suscitato la ferma reazione di Zelenskyj. Il leader ucraino ha liquidato l’inviato americano, ribadendo che “tutti i territori appartengono allo Stato unitario dell’Ucraina” e che questa è una “linea rossa” invalicabile.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rimosso il governatore della regione di Sumy, Volodymyr Artyukh, dopo che quest’ultimo aveva implicitamente ammesso che il raid russo aveva colpito un raduno militare per la consegna di onorificenze. Tale ammissione, rilasciata ai media locali, confermerebbe le affermazioni di alcune fonti secondo cui l’attacco era mirato a un evento ufficiale.
Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha visitato Odessa insieme a Zelensky, ribadendo il “sostegno incrollabile” dell’Alleanza a Kiev e condannando l’attacco missilistico della Domenica delle Palme. Tuttavia, le dichiarazioni dell’inviato statunitense Steve Witkoff a Fox News, che ipotizzava un accordo di pace con la Russia includente la questione dei “cinque territori” ucraini rivendicati da Mosca (Crimea e regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia), hanno suscitato la ferma reazione di Zelensky. Il leader ucraino ha ribadito che “tutti i territori appartengono allo Stato unitario dell’Ucraina” e che questa è una “linea rossa” invalicabile.
La rimozione del governatore Artyukh è stata collegata a una sua dichiarazione in cui affermava di essere stato “invitato” alla cerimonia militare, ma di non averla organizzata. Questa dichiarazione ha confermato le indiscrezioni secondo cui l’attacco russo era diretto contro il raduno per la consegna di onorificenze ai soldati della 117/a Brigata, tenutosi in un centro congressi. La deputata della Rada Maryana Bezuhla e il sindaco di Konotop, Artem Semenikhin, avevano criticato la decisione di tenere un evento simile in una zona a rischio.
Le tensioni tra Kiev e Washington si sono acuite ulteriormente dopo che il vice presidente USA DJ Vance ha risposto alle accuse di Zelensky, il quale lo aveva accusato di “giustificare le azioni di Putin”. Vance ha definito “assurdo” che Zelensky accusi il governo americano di essere dalla parte dei russi.
Sul fronte europeo, il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, ha chiesto la rimozione dall’incarico dell’Alto rappresentante UE Kaja Kallas, accusandola di “mancare di rispetto alla memoria di coloro che si sono sacrificati per salvare il mondo dal nazismo” per aver invitato i Paesi candidati all’UE a non partecipare alla parata del 9 maggio a Mosca. Un portavoce UE ha risposto affermando che “la Russia teme coloro che parlano con fermezza a sostegno della difesa dell’Ucraina”.