Ha funzionato il cordone di sicurezza eretto al vertice del G7 di Taormina, che ha schierato oltre 7.000 uomini tra Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Forze armate, oltre a numerosi aerei, elicotteri e droni. Novanta mezzi navali blindano anche il tratto di mare antistante la perla dello Ionio tra navi, motovedette veloci, gommoni e moto d’acqua che hanno presidiato la zona tra Fiumefreddo e Letojanni. In particolare la Difesa ha impiegato un contingente interforze con circa 3.000 uomini per contribuire al potenziamento delle attivita’ di sicurezza, di prevenzione e controllo dei siti e degli obiettivi sensibili in supporto al piano elaborato dal ministero dell’Interno.
Oltre alle Task Force terrestri, la Difesa ha impiegato, tra gli altri, 2 navi, 6 aerei, 10 elicotteri, droni e altri assetti ad alta connotazione specialistica compresa una componente delle Forze Speciali. Anche il piano sanitario e’ stato del tutto eccezionale: complessivamente sono ststi coinvolti oltre 1.000 lavoratori. Il vertice dei capi di Stato e di Governo si e’ svolto in una zona rossa completamente presidiata. A Taormina molte le strade deserte e i negozi chiusi con assi di legno e lamiere. Scontri, non gravi, alla protesta dei No G7.
Non sono mancate anche forti polemiche. Un tabaccaio sul lungomare ha appeso il cartello ‘Chiuso per G7′ e ha protetto le insegne luminose con voluminosi rotoli di cartone. “Anche il titolare di una rosticceria e fa la voce grossa contro il summit e dice: “I danni economici sono gia’ a piu’ zeri. Sono costretto a chiudere oggi e domani e dovro’ pagare chi lavora con me. Chi mi rimborsera’?”.