
Nella Basilica di San Pietro si è svolto il solenne rito di chiusura della bara di Papa Francesco, preludio alle esequie di questa mattina. A presiedere la toccante cerimonia è stato il cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa.

Accanto al Camerlengo e al Maestro delle Celebrazioni liturgiche, Monsignor Diego Ravelli, erano presenti figure di spicco del Collegio Cardinalizio, tra cui il Decano, Cardinale Giovanni Battista Re, il Cardinale presbitero Roger Michael Mahony e il Protodiacono Dominique Mamberti. Hanno partecipato anche l’Arciprete della Basilica di San Pietro, Cardinale Mauro Gambetti, l’ex Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, il Vicario per la Diocesi di Roma, Monsignor Baldo Reina, e l’Elemosiniere Apostolico, Cardinale Konrad Krajewski.


La liturgia ha visto la lettura del “rogito”, un documento che ripercorre la vita e le opere più significative del Pontefice defunto. Successivamente, con un gesto di venerazione, un velo di seta bianca è stato steso sul volto di Papa Francesco, mentre si elevavano preghiere per la sua anima.


Secondo il cerimoniale, all’interno della bara sono state deposte una borsa contenente le monete e le medaglie coniate durante il suo pontificato e un tubo sigillato contenente il rogito. La bara di zinco è stata quindi sigillata, recando la croce, lo stemma del Pontefice e una targa commemorativa.

Sigilli ufficiali del Camerlengo, della Prefettura della Casa Pontificia, dell’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche e del Capitolo Vaticano ne hanno garantito l’integrità. Infine, anche la cassa di legno esterna è stata chiusa, anch’essa ornata con la croce e lo stemma papale. La cerimonia si è conclusa con il canto di antifone e la recita di salmi.