DOPO 4 ANNI ARRIVANO LE CONCLUSIONI DELL’INCHIESTA SULL’MH17
Fu lanciato da forze russe il missile antiaereo Buk che nel 2014 nei cieli dell’Ucraina orientale abbatte’ il volo di linea MH17 della Malaysia Airlines diretto dall’Olanda a Kuala Lumpur con 298 persone a bordo: a questa conclusione e’ giunto il team di investigatori internazionali che da quasi quattro anni indaga sul disastro. L’abbattimento avvenne a una quarantina di chilometri dal confine con la Russia, nella regione di Donetsk. La Russia ribatte, nessun sistema missilistico dell’esercito russo ha mai attraversato il confine fra Russia e Ucraina.
Il missile Buk che abbatte’ il volo della Malaysia Airlines nei cieli dell’Ucraina orientale il 17 luglio del 2014 proveniva da una base militare delle forze armate russe, quella della 53esima Brigata missilistica antiaerea a Kursk. Lo hanno stabilito gli investigatori che lavorano all’inchiesta internazionale sull’incidente al volo MH17, esploso in aria causando la morte di 273 passeggeri e di 15 membri dell’equipaggio. Il Joint Investigation team, guidato dagli olandesi, e’ composto da ricercatori forensi dei cinque paesi piu’ coinvolti (Olanda, Malaysia, Australia, Ucraina e Belgio). Gia’ nel settembre 2016, la procura olandese aveva affermato che il missile era stato fornito dai russi mediante un sistema Buk da un’area all’epoca controllata dai ribelli filo-russi del Donbass. Mosca ha respinto le accuse degli investigatori dell’inchiesta internazionale, che secondo il ministero degli Esteri vuole screditare la Russia. Il ministero della Difesa ha assicurato che i missili di Mosca non hanno mai varcato il confine con l’Ucraina. “Sia nelle prime ore dopo la tragedia che piu’ tardi, il ministero della Difesa russo ha ufficialmente negato l’insinuazione dell’Ucraina secondo la quale militari russi sono stati responsabili del disastro” e “ha fornito al gruppo investigativo olandese prove rilevanti”, ha sottolineato un comunicato, puntando invece il dito contro “il coinvolgimento di unita’ ucraine che hanno utilizzato missili Buk” di concezione sovietica.
L’aereo era partito da Amsterdam, diretto a Kuala Lumpur, quando fu abbattuto su una zona di conflitto nella regione di Donetsk, teatro degli scontri tra separatisti filo-russi e forze governative di Kiev. Le autorita’, che hanno tenuto una conferenza stampa, sostengono di avere ora “prove legali e convincenti da portate davanti a un tribunale”, sul fatto che il sistema Buk in questione fosse in possesso dalla 53esima brigata missilistica anti-aerea di stanza a Kursk, nella Russia occidentale. “Tutti i veicoli nel convoglio che trasportava il missile erano parte delle forze armate russe”, ha detto Wilbert Paulissen della polizia nazionale olandese. In precedenza, il sito investigativo Bellingcat aveva puntato il dito proprio sulla stessa brigata, usando informazioni open-source. La Russia ha sempre negato un suo coinvolgimento e media di Stato hanno diffuso numerose teorie in questi quattro anni su come responsabile della tragedia aera fosse l’Ucraina. Mosca ha usato il suo diritto di veto in sede Onu per evitare la creazione di un tribunale internazionale che determinasse le responsabilita’ sull’accaduto; in questo modo, qualsiasi eventuale processo sara’ tenuto in Olanda, secondo la legge olandese, come stabilito da un accordo raggiunto con i Paesi che guidano le indagini congiunte.