
Il settore automobilistico ha subito una trasformazione epocale, avvicinandosi ai ritmi serrati dell’elettronica di consumo.” A dichiararlo è Luca de Meo, amministratore delegato del gruppo Renault, in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Secondo il manager, l’industria dell’auto ha drasticamente ridotto i tempi di sviluppo dei nuovi modelli, passando dai tradizionali 4-5 anni a meno di due. “I cinesi sono stati i precursori di questa rivoluzione”, ha sottolineato De Meo, evidenziando come l’apertura di un centro di ingegneria a Shanghai per la nuova Twingo abbia permesso a Renault di integrarsi nell’ecosistema ingegneristico più dinamico a livello globale. Questa mossa strategica consentirà al gruppo di sviluppare tutti i suoi veicoli in meno di 24 mesi.
“Questa accelerazione ha portato l’industria automobilistica a convergere verso gli standard tipici dell’elettronica”, ha spiegato l’amministratore delegato, sottolineando come ciò rappresenti una leva fondamentale per la riduzione dei costi e per rimanere sempre più vicini alle esigenze di una clientela in rapida evoluzione nel mondo digitale.
La visione di De Meo per il futuro dell’auto è chiara: “Le auto stanno per diventare una sorta di smartphone su ruote. Saranno in grado di aggiornarsi e migliorarsi costantemente durante tutto il loro ciclo di vita.”
Il numero uno di Renault ha poi affrontato il tema della transizione verso la mobilità elettrica, riconoscendo che “non sarebbe stata una passeggiata”. Tuttavia, ha espresso fiducia nella strategia del gruppo, basata sulla creazione di due entità distinte: Ampere per i veicoli elettrici e Horse per le motorizzazioni termiche e ibride. “Sono due sport completamente diversi”, ha affermato De Meo, spiegando come questa divisione strategica permetta di affrontare con agilità e flessibilità i diversi scenari del mercato.
De Meo ha poi fornito alcuni esempi concreti dell’accelerazione in atto: la nuova Twingo sviluppata in meno di due anni, la R5 prodotta in meno di 10 ore nello stabilimento di Douai e l’adozione della tecnologia LFP per le batterie, che permette di ridurre i costi del 40% nel giro di una generazione e di sviluppare le batterie in soli 18 mesi. Per quanto riguarda le tecnologie termiche e ibride, De Meo punta sulle economie di scala con Horse, con una previsione di circa 5 milioni di motopropulsori prodotti all’anno.
IMMAGINE GENERATA CON AI