
Un’atmosfera solenne ha avvolto la Camera dei Deputati, pronta ad accogliere i sovrani d’Inghilterra per un evento senza precedenti. Fin dalle prime ore del mattino, i commessi in alta uniforme hanno presidiato il Transatlantico e l’ingresso dell’Aula, testimoni di un momento storico: la prima visita di un re inglese al Parlamento italiano.
L’evento ha attirato l’attenzione di 130 giornalisti provenienti da tutto il mondo, accreditati per seguire da vicino l’arrivo di Carlo III e Camilla. Nel frattempo, l’Aula si è gradualmente riempita di parlamentari, mentre i sovrani erano impegnati in una visita a Palazzo Madama, guidati dal presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha omaggiato gli ospiti con una riproduzione della “martinella”, la campanella del Senato, recante una dedica regale.
L’eleganza e la formalità hanno caratterizzato la presenza dei parlamentari, con gli ex presidenti Gianfranco Fini e Luciano Violante in prima fila, impegnati in una lunga conversazione, e Fausto Bertinotti e Roberto Fico sul lato opposto. I banchi del governo si sono riempiti, con la ministra Santanché che spiccava con il suo abito verde chiaro.

L’arrivo dei sovrani è stato accolto da un lungo applauso e da una standing ovation dei parlamentari, mentre la banda interforze suonava gli inni nazionali. Carlo III ha preso posto sullo scranno del presidente della Camera, mentre la regina Camilla si è seduta al centro del semicerchio ai piedi dell’emiciclo.
Dopo i discorsi dei presidenti delle Camere, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, che hanno sottolineato l’amicizia e la storia condivisa tra i due paesi, Carlo III ha preso la parola, iniziando in italiano e ricordando con affetto il legame con l’Italia, dove ha scelto di celebrare il suo ventesimo anniversario di matrimonio.
Un momento di ilarità si è verificato quando, dopo aver citato il giudice Giovanni Falcone, il re ha scherzato sull’applauso prolungato dei parlamentari, facendo credere che il suo discorso fosse terminato. ‘L’Italia sarà sempre nel mio cuore. Proprio come la mia amata madre non ha mai dimenticato il suo meraviglioso venticinquesimo compleanno a Tivoli nel 1951, o la sua sosta a Capaci molti anni dopo, nel 1992, dove ha reso omaggio al leggendario procuratore antimafia, Giovanni Falcone, pochi giorni dopo il suo omicidio’, ha affermato Re Carlo III.
Il discorso del re è stato un susseguirsi di riferimenti storici e culturali, con citazioni che hanno spaziato dalla Seconda Guerra Mondiale al Risorgimento, fino a Dante Alighieri. Carlo III ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra Gran Bretagna e Italia, non solo nella difesa dei valori comuni, ma anche nella tutela dell’ambiente. ‘Oggi gli echi di tempi che speravamo ardentemente fossero ormai ricevuti alla storia riecheggiano in tutto il nostro continente. Le nostre giovani generazioni possono ora vedere ogni giorno nei notiziari sui loro smartphone e tablet che la pace non è mai da dare per scontata’, ha affermato Re Carlo III nel corso del suo discorso alle Camere riunite. ‘La Gran Bretagna e l’Italia sono oggi unite nella difesa dei valori democratici che condividiamo’, ha aggiunto.
La visita dei sovrani si è conclusa con un caloroso applauso e con la bandiera del Regno Unito che sventolava accanto a quelle italiana ed europea, simbolo di un’amicizia duratura e di una collaborazione proficua tra i due paesi.