Roberta Lombardi lascia lo ‘staff’, il minidirettorio che a Roma coadiuva Virginia Raggi, e annuncia il suo contributo ‘esterno’. La decisione dopo il lungo braccio di ferro con la neosindaca anche se la deputata romana nega: “Mi spiace deludere coloro i quali in questo momento stanno parlando di liti, gelo o siluramenti. Non e’ cosi'”. La Raggi: “si e’ dimessa dal direttorio romano? Me lo state dicendo voi, non ne so nulla…”. Dal Pd: ‘non riescono a non litigare, e’ una saga da pentapartito’.
Il sindaco di Roma Virginia Raggi non è andata a Milano all’incontro fra Davide Casaleggio e gli amministratori locali DEL M5s: ‘Io sono qui a Roma perche’ Roma ha bisogno di me’, ha spiegato parlando poi DEL problema dei senzatetto in citta’ e dicendo no alle baraccopoli ‘ne’ sugli argini DEL Tevere ne’ da nessuna parte’. Durante un sopralluogo sul lungotevere dov’e’ iniziato un intervento di pulizia straordinario, Raggi ha sottolineato di non volere ‘interventi di vetrina’ e di valutare l’ipotesi della videosorveglianza e la convocazione di una conferenza dei servizi e dei presidenti dei municipi sul tema della sicurezza.
“Io sono qui a Roma perche’ Roma ha bisogno di me”. Cosi’ il sindaco di Roma, Virginia RAGGI, a margine del sopralluogo sulla banchina del Tevere, ha risposto a chi le chiedeva se oggi sarebbe volata a Milano per un incontro tra gli esponenti M5S e Davide Casaleggio.
“Il presidio del territorio e’ fondamentale, ce lo chiedono i cittadini Stamattina abbiamo avviato una pulizia straordinaria del lungotevere insieme all’Ama e la Polizia Locale. Non possiamo accettare una baraccopoli, ne’ qui sugli argini del Tevere ne’ da nessuna parte”. Cosi’ il sindaco di Roma Virginia RAGGI, sul suo profilo facebook, a proposito dell’operazione di pulizia straordinaria congiunta di Ama e Polizia Municipale a cui ha preso parte stamattina. “I cittadini ci dicono che questa e’ una citta’ insicura, non presidiata – ha concluso il primo cittadino -, dobbiamo dunque agire immediatamente ed e’ proprio questa la direzione verso cui andra’ la nostra amministrazione”.
Intanto non si attenuano le tensioni in casa cinquestelle. La deputata M5S Roberta Lombardi nega liti e frizioni con la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Ma le tensioni tra le due donne 5 Stelle in realta’ c’erano state sin dall’inizio ed erano ‘esplose’ quando la Raggi aveva portato avanti con decisione la nomina di Daniele Frongia e Raffaele Marra (dirigente con Alemanno sindaco) rispettivamente a capo di gabinetto e suo vice. Anche se poi la sindaca aveva dovuto rinunciare per lo stop arrivato da Beppe Grillo in persona. Secondo quanto viene riferito da fonti autorevoli, la Lombardi pur non trovando una sintonia caratteriale con la Raggi, aveva cercato di trovare un punto di accordo per il bene del progetto dei 5 Stelle che sulla Capitale investono tutto in vista della conquista del governo nazionale. E aveva comunque trovato nella neoeletta un valore aggiunto in quell’essere “determinata e decisa”, cosi’ l’aveva raccontata, per affrontare il compito non facile di governare Roma. Ma proprio queste caratteristiche di fatto hanno subito messo in evidenza una Raggi molto autonoma da certi schemi e da certe ‘pressioni’ anche se alla fine aveva dovuto cedere sui nomi di Frongia e Marra (specie il primo che era uomo di fiducia della Raggi ma che – le aveva contestato duramente la Lombardi – aveva corso alle elezioni per fare il consigliere e non il capo di gabinetto). Ma da quel momento in poi, la Raggi ha comunque voluto fare di testa sua e dopo il passo indietro di Daniela Morgante, magistrato della Corte dei Conti ed ex assessore al Bilancio nella prima giunta Marino, la sindaca pentastellata sta ancora cercando il capo di gabinetto: una ricerca difficile, e’ stato spiegato piu’ volte, perche’ serve “una persona specchiata, che rifletta i principi del Movimento e che sia di piena fiducia”. In questo complesso puzzle si e’ inserito il blitz di Grillo a Roma, arrivato senza preavviso due giorni fa. Grillo ha visto la Raggi in Campidoglio ma non ha visto la Lombardi. E poi il leader M5S ha voluto vedere i parlamentari, mentre erano riuniti in assemblea congiunta; Luigi Di Maio, appena tornato da Israele, in un incontro vis a vis; e, il giorno dopo, anche gli altri quattro componenti del Direttorio: Roberto Fico, Alessandro Di Battista, Carla Ruocco, Carlo Sibilia. Per tutti, cosi’ viene riferito, il messaggio e’ stato lo stesso: no alle piccole beghe, ma ricordarsi “da dove veniamo” e “qual e’ il messaggio che dobbiamo portare”. Senza, cosi’ racconta qualche pentastellato, “fossilizzarsi sui mini emendamenti ma cercando invece di mantenere viva la curiosita’”.