MELONI: LA POLITICA ESTERA NON SI FA CON LE FOTO
Non voleva essere “un attacco a Draghi ma al Pd”, spiega la Meloni dopo aver detto che “per alcuni la politica estera è stata farsi foto con Francia e Germania”. Sul Patto di stabilità la premier preferisce “essere isolata che svendere l’Italia”.
Nella replica alla Camera,dopo le comunicazioni sul Consiglio europeo di giovedì e venerdì prossimi, appuntamento difficile per la trattativa sul nuovo Patto di stabilità e crescita, Meloni nvita le opposizioni alla calma, “non siate nervosi” ripete più volte. Poi su Mario Draghi. “Mi ha molto colpito – dice – che si sia fatto riferimento al grande gesto da statista del mio predecessore Mario Draghi e la foto in treno verso Kiev con Macron e Scholz. Per alcuni la politica estera è stata farsi foto con Francia e Germania quando non si portava a casa niente. L’Europa non è a tre ma a 27, bisogna parlare con tutti: io parlo con la Germania, la Francia e pure con l’Ungheria, questo è fare bene il mio mestiere”.
Subito dopo chiarisce e dice che il suo non era un attacco all’ex numero uno della Bce, ma al Pd “che come al solito pensa che tutto il lavoro che il presidente del Consiglio Draghi ha fatto si riassuma nella fotografia con Francia e Germania. Non è la foto con Macron e Scholz che determina il lavoro di Draghi. Lui non c’entra niente, anzi – sottolinea -ho rispettato la sua fermezza di fronte alle difficoltà che aveva nella sua maggioranza. Il suo lavoro non si può risolvere in una fotografia accanto ai leader di Parigi e Berlino”. E precisa: “Questo Governo rivendica l’abilità di riuscire a dialogare con tutti in Europa e anche a livello internazionale. L’intenzione non era certo quella di attaccare Draghi e ancora di meno di attaccare l’impulso che Draghi è riuscito a dare nel sostegno europeo all’Ucraina”.
Nella replica arriva l’attacco a Giuseppe Conte: “Chi ha dato il consenso alla ratifica” del Mes “che oggi impegna anche noi? Lo ha fatto il governo Conte, senza mandato parlamentare e lo ha fatto un giorno dopo essersi dimesso, quando era in carica solo per gli affari correnti, dando mandato a un ambasciatore con un mandato firmato dal ministro Di Maio, senza mandato parlamentare, senza averne potere, senza averlo detto agli italiani, con il favore delle tenebre”. E sul suo governo: “meglio essere isolati che svendere l’Italia”. Sempre contro il M5S un’altra stoccata sul superbonus: “Più del 30% delle decine di miliardi di euro spesi per il superbonus – dice – sono finiti a banche e intermediari finanziari, che anche per questo hanno realizzato profitti record” e anche per questo “gli italiani hanno deciso di non votarvi nuovamente”. “Per non parlare delle frodi clamorose: solo nelle ultime settimane ne sono state scoperte per quasi un miliardo, risorse tolte a sanità, trasporti, famiglie e tutto quello che poteva essere più utile – aggiunge -. Qualcuno prima o poi, più che dare consigli agli altri, dovrebbe fare i conti con la propria coscienza. Chissà se prima o poi si vorrà fare luce su questa questione”.
La risposta di COnte arriva in aula dopo le comunicazioni della premier, a partire dal Mes: “Il Mes è un argomento che suona comico. La presidente Meloni quando parla di Mes diventa paonazza, si agita, è scomposta. Forse perché il Mes è stato introdotto nell’agosto 2011, governo Berlusconi, ministro della Gioventù Giorgia Meloni? Eravate sempre gli stessi. Come si permette di venire a dire che abbiamo fatto qualcosa non in modo trasparente”. “La ratifica la decide lei. Di cosa ha paura? Ci faccia sapere: l’approva o non l’approva? Non è più tempo di scaricare sugli altri, assumetevi le vostre responsabilità. La credibilità del governo dipende dalla coerenza”. Il leader del M5S Giuseppe Conte, intervenendo nell’Aula della Camera in dichiarazione di voto dopo le comunicazioni della premier sul Consiglio europeo, invita anche la premier ad “adottare i provvedimenti nei confronti dei suoi ministri come Santanchè, Delmastro, Sgarbi” coinvolti in vicende giudiziarie. “Basta con questo degrado istituzionale”, dichiara. Degli incarichi all’interno del suo partito, aggiunge Conte, può parlarne con i suoi come dice lei, “ora è Natale e ne parlerà in famiglia con sua sorella e suo cognato”. Ma “per gli incarichi di governo – grida Conte tra gli applausi dei suoi – deve risponderne all’Italia intera”.
“Con progetti sbagliati come il ponte sullo Stretto e i numerosi tagli il Governo ha tolto tante risorse alle regioni”. Così Elly Schlein, segretaria del PD, intervenendo alla Camera dei deputati in risposta al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. “Dal punto di vista economico, l’Italia non è coerente sulla questione MES. Non è possibile bloccare tutto il resto d’Europa per ratificare le modifica al MES. L’Europa – sottolinea – ha bisogno di una prova d’intelligenza collettiva. Il Governo non ha partecipato al negoziato sul patto di stabilità, non è stato vicino, per antipatie, a Paesi che hanno situazioni simili alla nostra e rischiate di accettare il ritorno all’austerità delle rigide regole quantitative sul deficit. Noi abbiamo sempre lottato per una politica europea espansiva che cambiasse un modello in crisi dopo lo shock del Covid. Voi invece avete rubato tante risorse alle regioni per il progetto sbagliato del ponte sullo stretto sostenuto da Salvini, tagliando sanità pubblica, scuole, pensioni ed enti locali, dando inoltre alle società energetiche la proroga che è invece mancata a cinque milioni di famiglie del mercato tutelato, per le quali aumenteranno ovviamente le bollette. Una conseguenza che nasce un anno fa, quando è stato cambiato il calcolo della base imponibile. L’Italia dovrebbe battersi per rendere strutturali i fondi comuni di investimento per accompagnare le imprese nella transizione ecologica e dare continuità al Next Generation UE, un occasione storica che rischia di andare persa. Chiediamo nuove risorse per agire in settori strategici, oltre ad una convenzione per riformare i trattati e per superare l’unanimità, impedendo che l’Europa sia prigioniera dei veti”.
“Mi sembra la solita, ma se l’attacco era al Pd rispondo volentieri, e’ tornata indietro, si e’ resa conto che aveva sbagliato mira”. Cosi’ la segretaria del Pd Elly Schlein, a Di martedi’ su La7, commenta le parole di Giorgia Meloni su Mario Draghi e la successiva precisazione. “Per Giorgia Meloni e’ sempre colpa di qualcun altro – risponde Schlein alle critiche al Pd – ma ricordo che il Pd e’ quello che negli anni della pandemia ha ottenuto i miliardi del Pnrr, loro sono quelli che li sprecano”.