
IL MINISTRO NON FIRMA LA RICHIESTA DI SALVINI DI REITERARE IL DIVIETO DI INGRESSO NELLE ACQUE ITALIANE ALLA NAVE OPEN ARMS. SALVINI: ‘UMANITA’ NON E’ AIUTARE TRAFFICANTI E ONG’
‘Ho preso questa decisione, motivata da solide ragioni legali, ascoltando la mia coscienza. Non dobbiamo mai dimenticare che dietro le polemiche di questi giorni ci sono bambini e ragazzi che hanno sofferto violenze e abusi di ogni tipo. La politica non puo’ mai perdere l’umanita’. Per questo non ho firmato’. Cosi’ il ministro della Difesa Elisabetta Trenta respinge la richiesta di Salvini di reiterare il divieto di ingresso nelle acque italiane alla nave Open Arms. E il ministro dell’Interno le risponde: ‘Umanita’ non significa aiutare trafficanti e ong. Per me umanita’ significa investire seriamente in Africa e non certo aprire i porti italiani’. La nave con 147 migranti a bordo e’ arrivata all’alba di stamane nelle immediate vicinanze di Lampedusa ma ‘non abbiamo il permesso per entrare in porto’, precisa la Ong. A largo di Lampedusa le imbarcazioni ormeggiate sono due, e si chiamano entrambe Open Arms. La prima e’ quella che ospita i migranti, l’altra e’ un veliero che fa da supporto. Ieri il Tar aveva disposto la sospensione del divieto d’ingresso nelle acque territoriali italiane della Open Arms. Il Viminale aveva contestato la decisione proponendo un ricorso urgente al Consiglio di Stato e nel contempo aveva predisposto un nuovo divieto di ingresso che Trenta non ha firmato. Conte chiede di ‘mettere in sicurezza i minori’ presenti sulla nave.
Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta non ha firmato il divieto all’ingresso nelle acque territoriali per la Open Arms come chiesto dal collega dell’Interno Matteo Salvini. “Ho deciso di non firmare il nuovo decreto del ministro degli interni volto a negare l’ingresso, il transito e la sosta nelle acque territoriali della nave dell’Ong Open Arms a seguito della sospensiva disposta dal Tar del Lazio sul precedente analogo provvedimento”. Così in una nota il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta . “Ho preso questa decisione, motivata da solide ragioni legali, ascoltando la mia coscienza. Non dobbiamo mai dimenticare – rileva il ministro – che dietro le polemiche di questi giorni ci sono bambini e ragazzi che hanno sofferto violenze e abusi di ogni tipo. La politica non può mai perdere l’umanità. Per questo non ho firmato”.
“Non si può infatti ritenere – sottolinea ancora Trenta -che siano rinvenibili nuove cogenti motivazioni di carattere generale ovvero di ordine e sicurezza pubblica tali da superare gli elementi di diritto e di fatto nonché le ragioni di necessità e urgenza posti alla base della misura cautelare disposta dall’autorità giudiziaria (sussistenza di fumus boni iuris e periculum in mora), che anzi si sono verosimilmente aggravati”. In tale contesto, sottolinea il ministro, “la mancata adesione alla decisione del giudice amministrativo potrebbe finanche configurare la violazione di norme penali, fermo restando, in ogni caso, che in adesione al dictum iuris sarebbe stato eventualmente necessario inserire nel dispositivo del provvedimento un’esplicita disponibilità all’assistenza delle persone maggiormente bisognevoli”.
“Umanita’ non significa aiutare trafficanti e ong. Per me umanita’ significa investire seriamente in Africa e non certo aprire i porti italiani”: lo ha affermato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.