MELONI , ‘IL CASO SANGIULIANO NON INDEBOLISCE IL GOVERNO’
“Se qualcuno pensa che situazioni come quella di Sangiuliano possono indebolire il governo si sbaglia. Dimesso un ministro, buon lavoro al nuovo ministro”, ha detto la premier Meloni nel corso del Forum Teha di Cernobbio. E su Maria Rosaria Boccia: “La mia idea su come una donna deve guadagnarsi uno spazio nella società è diametralmente opposta da quella di questa persona”. Pronta le replica dell’imprenditrice di Pompei: “Metta da parte i guantoni, sono la gentilezza e le carezze ciò di cui c’è bisogno, vedo una donna sempre pronta allo scontro”.
“Se qualcuno pensa che situazioni come queste possano servire a indebolire il governo, temo che non accadrà. Come si dice: è morto il re, viva il re. Si è dimesso un ministro, buon lavoro al nuovo ministro. Ieri, quando ancora la stampa aspettava le dimissioni di Sangiuliano, io ero già al Quirinale a firmare la nomina del nuovo ministro. Perché intendo fare il mio lavoro e intendo farlo bene. E intendo farlo fino alla fine della legislatura” ha detto la premier. “Penso che dobbiamo riportare le cose alla loro giusta importanza se vogliamo dare una mano alle istituzioni di questa nazione” ha poi continuato. “Voglio approfittare di questa occasione per ringraziare ancora una volta Gennaro Sangiuliano per il lavoro che ha fatto in questi due anni. Come sempre, le cose che si costruiscono fanno molto meno rumore, fanno molto meno notizia, però credo che sia stato molto importante il lavoro che il ministro ha fatto” ha poi continuato. Per poi aggiungere: “Intendo fare il mio lavoro bene fino alla scadenza naturale della legislatura”, e senza mai citarla col suo nome, definisce il ruolo di Maria Rosaria Boccia: “Non credo di dovermi mettere a battibeccare con questa persona, lo dico per le tante donne che hanno guardato a questa vicenda come me. La mia idea su come una donna deve guadagnarsi uno spazio nella società è diametralmente opposta da quella di questa persona”.
“Quando si parla per giorni della vita privata di un ministro, la sua vita pubblica è finita. Il primo elemento è che così si conferma che si tratta di una vicenda di vita privata. C’è stata una forte campagna mediatica su una questione privata, fermo restando che lui ha sbagliato a trasformare una questione privata in un fatto pubblico”, ha aggiunto. Su Sangiuliano “voleva liberarsi dalla condizione di ministro per difendersi meglio, perché capiva che il ruolo del governo non poteva continuare a essere sottoposto a questa pressione mediatica”. E infine, sul caso Sangiuliano: “C’è stata una forte attenzione dei media che ha trasformato una vicenda privata in una cosa pubblica. Non credo sia un argomento a cui bisogna prestarsi e per questo motivo non ho accettato” inizialmente che lasciasse il ministero, ha spiegato ribadendo: “Se qualcuno pensa che situazioni come questa possano indebolire il governo si sbaglia. Morto il re, viva il re. Dimesso un ministro, buon lavoro al nuovo ministro”.
Poi il ruolo dell’Italia in Ue: “Non è dignitoso sostenere che poiché FdI non aveva votato per il rinnovo, von der Leyen se lo sarebbe segnato al dito e non avrebbe riconosciuto all’Italia il ruolo che merita. Se fossi von der Leyen mi arrabbierei molto”. E sulla guerra in Ucraina, dopo l’incontro con il presidente Zelenskyj: “Non dobbiamo mollare. Penso che abbiamo fatto la cosa giusta, sia moralmente che nell’interesse nazionale italiano”.
Un riferimento alla manovra: “La stagione dei bonus e dei soldi buttati dalla finestra è finita. Ci sono pochi soldi? Non si possono speperare”. Si punta alle “priorità che danno il moltiplicatore maggiore. Imprese che assumono, salari, difesa del potere di acquisto, salute e natalità”. “Guido il nono governo più longevo della storia, se arrivo a Natale sarà il sesto”, conclude la premier.