ROMANZO DIGITALE. IL NUOVO LIBRO DI ANTONIO PASCOTTO PRESENTATO A BANCA GENERALI DI ROMA

ROMA – Un nuovo appuntamento con il pubblico per Antonio Pascotto e il suo Romanzo Digitale. Nella sala riunioni di Banca Generali, a Roma, il giornalista Mediaset ha presentato il libro, edito da Jolly Roger, che affronta una serie di temi analizzati con gli interventi di Sara Manfuso, firma del quotidiano La Notizia, Fabrizio Summonte, vicedirettore di Tgcom Mediaset, e lo scrittore Gian Stefano Spoto, scrittore e già vicedirettore di Rai2.

Il protagonista del racconto è un signore di mezza età, Giancarlo, che dopo la pandemia del 2020 decide di scrivere una serie di diari che arrivano fino al 2033 e che descrivono – tra le altre cose- lo svilupparsi sempre maggiore della tecnologia nella vita dell’uomo.

Il filo rosso è il tempo con cui l’autore gioca rievocando episodi del passato e proiettandosi nel futuro. Un futuro dove sempre più ingombrante c’è il dominio della tecnologia. Questo è l’altro grande tema. Da una parte il tempo, il suo senso, il passato e il ruolo della memoria nel raccontare grandi eventi come il terremoto dell’Irpinia del 1980, il crollo delle Torri Gemelle e la pandemia del 2020. Dall’altra il futuro e le sfide che porta con sé la tecnologia.

Un mondo dove siamo tutti connessi ma in realtà sempre più soli. Un mondo dove le macchine ci sembrano perfette ma in realtà non lo sono. Macchine create dall’uomo e sviluppate a sua immagine e somiglianza. Quando si tratta delle emozioni le macchine però si inceppano, Ed ecco che l’uomo rimane la macchina perfetta. Non bisogna avere paura della tecnologia, dell’AI quindi, ma è fondamentale la sua regolamentazione. L’intelligenza artificiale può essere, infatti, usata per diffondere false notizie, deep fake e molto altro. L’AI sta entrando nelle nostre vite, dice Sara Manfuso, e rischia di confonderci fino a non farci capire qual è la realtà e tutto quello che invece viene prodotto artificialmente.

Efficace la metafora degli occhiali con cui vediamo il mondo. L’autore ci invita a immedesimarci nella protagonista de Il Mago di Oz, Dorothy, che giunta nella Città di Smeraldo deve indossare degli occhiali che fanno diventare tutto verde e proteggono dalla luce accecante. Anche oggi, noi, dice Antonio Pascotto, indossiamo degli occhiali per immergerci in un futuro molto vicino nel metaverso, dove, però, tutto si prevede più confuso e dove non sarà facile distinguere la realtà dalla fantasia. Ci sentiamo come Dorothy ma non navighiamo in una terra straordinaria come quella del mago di Oz.

Fabrizio Summonte si sofferma su quella che definisce una apparente frammentarietà. Il libro parte dal passato – dice – per proiettarsi verso un futuro non troppo lontano. E lo fa attraverso gli appunti annotati sul diario del protagonista. Un espediente per riflettere su una serie di temi che vengono approfonditi col piglio del cronista senza tralasciare alcun particolare. È uno sguardo sul futuro senza dimenticare il passato che ci aiuta a capire meglio anche i tempi che stiamo vivendo, nel pieno di grandi trasformazioni.

Antonio Pascotto – afferma Gian Stefano Spoto – ha realizzato nel modo migliore quello che si può fare adesso sulla tecnologia umana. Cioè, noi siamo umani. Oggi si parla tanto di intelligenza artificiale, ma spesso si discute del nulla. Parliamo di cose che dovrebbero essere, poi tra qualche anno scopriremo che non è proprio così. È tutto ancora nebuloso, come lo era tanti anni fa. Siamo convinti che l’intelligenza artificiale sia intelligenza vera e non ci rendiamo conto che invece l’AI è fatta di miliardi e miliardi di dati inseriti da chi, in che modo, e per quale motivo? Per seguire che cosa, per omologare che cosa? Per fare in modo che nel modo tutti possano pensarla allo stesso modo, credendo di ragionare. L’autore ci fa capire che al centro di questo ecosistema c’è e ci dovrà essere sempre l’uomo.

Ad applaudire l’autore e i suoi ospiti c’erano, tra gli altri, i giornalisti Annalisa Spiezie, Antonello Capurso, Paolo Scarlata, Patrizia Fontana, Stefano La Marca, Alessandra Rotolo, Sofia Zuppa, Giovanna Bove e Antonella Andriuolo; l’attrice Daniela Poggi e la cantautrice e conduttrice televisiva Giò di Sarno. Soddisfatti per il successo dell’evento Andrea Petrangeli, di Banca Generali, e Federica Pansadoro, giornalista, che ha introdotto l’incontro, il primo di una serie di appuntamenti letterari.

SILVIA LONGO

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