LANCIO DI UOVA E TAFFERUGLI. 4 FERITI, 40 IDENTIFICATI
Tensione all’Universita’ La Sapienza in occasione di un convegno col ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. Lancio di uova e vernice, cori e tafferugli con le forze dell’ordine, conclusi con 4 poliziotti feriti e 40 manifestanti identificati. Gli studenti in corteo: ‘Fuori chi ha distrutto la scuola’, poi alcuni di loro hanno interrotto il convegno, rimproverati dal ministro: ‘Si viene per studiare non per aggredire’. Ma ai ricercatori ha detto: ‘Se c’e’ precarieta’ non c’e’ qualita”.
Disordini questa mattina all’Universita’ degli Studi di Roma “La Sapienza”, in occasione di un convegno nella sede della Facolta’ di Lettere e Filosofia, al quale partecipavano la ministra dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca Valeria Fedeli e alcuni parlamentari. Diverse decine di studenti hanno iniziato a contestare la “politica dei tagli” all’universita’ esponendo striscioni del tipo “avete fate un deserto e lo avete chiamato universita’! Non ci arrendiamo al vostro futuro di precarieta” ed intonando slogan quali “fuori i padroni dall’universita’”. A convegno gia’ iniziato in gipsoteca da una quarantacinquina di minuti, alcuni dei manifestanti hanno cercato di entrare con la forza all’interno dell’edificio, ma sono stati bloccati dalle forze dell’ordine presenti. Calci, pugni, e poi lanci di uova contro gli agenti in assetto antisommossa schierati a protezione dell’edificio. La situazione e’ rimasta tesa per un po’, e nel frattempo il convegno e’ stato sospeso: cinque i giovani che si sono sostituiti all’oratore di turno contestando duramente Fedeli. “C’e’ un convegno in corso. Se mi chiedete un incontro sui precari, lo facciamo. Prendete un appuntamento e venite al ministero”, si e’ difesa lei, immediatamente interrotta dai ragazzi al grido “oggi possiamo confrontarci tutti”. Ferma replica della ministra (“Lei pero’ viene all’universita’ per studiare, non per aggredire”) e calma ristabilita. La questura ha fatto sapere che sono gia’ 40 i manifestanti identificati: vagliate le loro posizioni, anche grazie alle immagini girate dalla Polizia scientifica, saranno denunciati all’autorita’ giudiziaria.
Quattro appartenenti alle Forze dell’Ordine sono rimasti feriti nei disordini scoppiati questa mattina. Lo comunica in una nota la questura di Roma. Disordini ”avvenuti a seguito del tentativo da parte di appartenenti a collettivi studenteschi di entrare nell’aula dove si stava svolgendo un convegno, di cui è stato garantito il regolare svolgimento”.
“Oggi viene lasciato spazio politico e di espressione a personaggi come Salvini, mentre la voce di un’intera generazione di studenti, lavoratori precari, giovani viene avvertita con paura. Ma i loro tentativi di soffocarci ancora una volta alla Sapienza, come a Napoli e a Bologna, sono stati vani. Domani quindi saremo ancora una volta al Pratone alle 12 a chiedere una presa di parola pubblica al Rettore Gaudio e a rilanciare verso la costruzione dell’università e del futuro che vogliamo”. Lo scrive in una nota Sapienza Collettiva, il collettivo universitario antagonista dell’università La Sapienza che questa mattina ha organizzato la protesta nell’ateneo romano, scaturita in tafferugli con la polizia. “Oggi – spiega il collettivo – l’università degli studenti ha detto no all’università dei ministri e delle loro scorte armate. Infatti questa mattina nell’università de La Sapienza si è svolta l’ennesima sfilata di personaggi come l’attuale ministra dell’istruzione Fedeli, Confindustria e i presidenti di Anvur e Crui, che hanno determinato dalle riforme del 2008 a oggi, la distruzione dell’università pubblica”. “Era attesa anche l’ex ministra dell’istruzione Gelmini, che però si è tirata indietro di fronte alle pressioni del corpo vivo dell’Ateneo che con coraggio ha espresso la sua idea di università libera contro la loro università delle macerie. Agli studenti è stato impedito di prendere parola dalla celere che è stata fatta entrare ancora una volta dal Rettore alla Sapienza a difendere gli interessi dei ministri e a prendere a calci e pugni chi l’università la vive”, concludono gli antagonisti.
”Sono sempre disponibile al confronto, come ho dimostrato anche oggi chiedendo al gruppo di ricercatrici e ricercatori, studentesse e studenti presenti al convegno organizzato dall’associazione ‘Treellle’ di intervenire per spiegare i motivi della loro contestazione. Ma aggiungo che non è mai con la violenza o con i tentativi di sopraffazione che si difende il diritto allo studio o che si possono presentare proposte per cambiare l’Università”. Lo dice la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli dopo i disordini alla Sapienza. ”L’ho già detto – prosegue – il giorno in cui ho presentato alle Camere le linee programmatiche del Ministero che ho l’onore di rappresentare, lo ripeto oggi: parlare con tutti coloro che vivono e rappresentano il mondo della scuola, dell’università e della ricerca è e sarà il cuore del mio metodo di lavoro. Ascolterò, dialogherò, cercherò soluzioni il più possibile condivise per provare a risolvere con gradualità le condizioni vissute come ingiustizia da parte di tante e tanti che ritengono di non vedere rispettati i propri diritti e per completare, senza tradirne l’impianto, le riforme avviate, lavorando per attuare e, se necessario, migliorare. Ma, sottolineo ancora oggi, il dialogo richiede rispetto reciproco, non è possibile nessuna apertura di fronte a chi ricorre alla violenza o alle intimidazioni”. La Ministra, saputo che alcuni agenti sono rimasti feriti nel corso dei tafferugli, ha espresso ”solidarietà” alle forze dell’ordine.