INTERIM A GENTILONI
Il ministro degli Affari Regionali Enrico Costa lascia il governo per tornare al centrodestra di Silvio Berlusconi. Gli occhi sono puntati ora sulla tenuta del governo. ”Non cambia niente, si vota a fine legislatura”, scommette Matteo Renzi. E il premier Paolo Gentiloni, che per ora assume l’interim agli Affari regionali, si fa garante di quella ”stabilita” che serve per ”agganciare la crescita dell’Eurozona”. La telefonata di Costa con l’annuncio delle dimissioni arriva a Gentiloni in mattinata, dopo che martedi’ sera il premier aveva richiamato Angelino Alfano alle responsabilita’ di Ap nella maggioranza. Due passaggi che, notano fonti governative, rendono il quadro piu’ chiaro e rafforzano il governo.
Il ministro per gli affari regionali Enrico COSTA si e’ dimesso. COSTA ha comunicato la sua decisione di lasciare l’esecutivo con una lettera al Presidente del Consiglio, in cui ha espresso “la convinzione che sia il momento di lavorare ad un programma politico di ampio respiro che riunisca le forze liberali” e il “dissenso su alcuni provvedimenti (ius soli, processo penale)”. “Non posso far finta – ha proseguito – di non vedere la schiera di coloro che scorgono un conflitto tra il mio ruolo ed il mio pensiero”. Il presidente del Consiglio ha assunto l’interim degli Affari regionali.
Enrico Costa si e’ dimesso da ministro degli Affari regionali. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni ha assunto l’interim del ministero. Un addio che, pero’, viene duramente commentato dal leader di Alternativa popolare, Angelino Alfano, che lo giudica “tardivo” e comunque non impedira’ all’esecutivo e soprattutto al partito di “andare avanti”. Il premier, pur non facendo alcun riferimento esplicito alla situazione dell’esecutivo, ha sottolineato la necessita’ di stabilita’ istituzionale. Nel corso della sua visita all’azienda Bonifiche Ferraresi, in Emilia Romagna, Gentiloni ha infatti osservato che “i numeri tutto sommato sono incoraggianti dal punto di vista dell’economia italiana. Abbiamo davanti un passaggio cruciale per cogliere delle opportunita’ e dobbiamo tra di noi dirci la verita’ e cioe’ che questo passaggio cruciale per essere colto ha bisogno della stabilita’ del quadro istituzionale ed economico. Non basta una cifra del prodotto interno lordo per cambiare le nostre condizioni di vita, c’e’ bisogno di tempo e stabilita’”. Dal Pd arriva il sostegno pieno del segretario, Matteo Renzi: “Il governo va alla fine della legislatura. Punto. Le dimissioni di Costa non cambiano niente”. Renzi scandisce: “Gentiloni ha il pieno sostegno del Pd. Andiamo avanti sostenendo a spada tratta Gentiloni fino all’ultimo giorno della legislatura”. Dopo giorni di polemiche, annunci di non votare la fiducia qualora il governo l’avesse posta sul provvedimento sullo ius soli, riavvicinamenti al partito di provenienza, Forza Italia, e attriti con i vertici di Ap, oggiCosta scioglie la riserva e annuncia le sue dimissioni, rivendicando di lasciare l’incarico perche’ “non voglio equivoci ne’ ambiguita’”. “Ho manifestato nei giorni scorsi – ricorda Costa – la convinzione che sia il momento di lavorare ad un programma politico di ampio respiro che riunisca quelle forze liberali che per decenni hanno incarnato aspirazioni, ideali, valori, interessi di milioni di italiani che hanno sempre respinto soluzioni estremistiche e demagogiche. In questi mesi ho anche espresso il dissenso su alcuni provvedimenti (ius soli, processo penale), motivando dettagliatamente le mie posizioni. C’e’ chi ha ritenuto queste opinioni fonte di pregiudizio per il governo”. A Gentiloni, Costa da’ atto di avere “sempre rispettato le mie idee. Ma non posso far finta di non vedere la schiera di coloro che scorgono un conflitto tra il mio ruolo ed il mio pensiero. E siccome non voglio creare problemi al governo – ribadisce l’esponente centrista – rinuncio al ruolo e mi tengo il pensiero. Faccio un passo indietro, perche’ le convinzioni vengono prima delle posizioni”.
Tranchant la reazione di Alfano: “Dimissioni inevitabili e tardive”. E aggiunge: “noi vogliamo costruire un’area autonoma, una forza indipendente da destra e da sinistra. Abbiamo idee, forza e coraggio per fare qualcosa di grande, andiamo avanti per la nostra strada, senza metterci in fila da nessuna parte”. Il premier ha quindi assunto l’interim, ringraziando Costa per il contributo dato al governo. Plaude il Pd che con il renziano Andrea Marcucci commenta: “Le dimissioni del ministro Costa sono coerenti. Non si puo’ stare al governo e al tempo stesso solidarizzare con opposizione”. Per il capogruppo dem alla Camera, Ettore Rosato, “non ci sono pericoli per il governo”. Per Piero Fassino le dimissioni di Costa “sono una scelta che richiede un chiarimento politico”. Renzi loda Costa, “persona seria, preferisco uno cosi’ che gioca pulito piuttosto che quelli che tengono i piedi in due staffe”. Parole che scatenano la dura reazione di Ap: “Renzi e’ bugiardo e ipocrita fino al midollo”. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, coglie al volo l’occasione e chiede elezioni subito: “Il governo perde voti, idee e pezzi. Subito al voto”. Ritorno alle urne invocato anche dai 5 Stelle: “Bene le dimissioni di Costa, un pezzo di questo governo fantoccio che cade. Ora si dimetta anche Gentiloni e andiamo a elezioni subito!”, afferma Danilo Toninelli. Sulla stessa lunghezza d’onda Fratelli d’Italia che, con la presidente Giorgia Meloni, si aggiunge alla richiesta di elezioni subito: “Il ministro Costa, in dissenso col Governo, si dimette. A quanto pare, oltre a non avere la fiducia del popolo, Gentiloni e Renzi non hanno neanche quella dei ministri. Ma se non si sopportano tra loro perche’ li dovrebbero sopportare gli italiani? Governo a casa! Elezioni subito”. Forza Italia saluta favorevolmente il riavvicinamento diCosta: “Bentornato nel centrodestra”, afferma Renato Brunetta che ne elogia la coerenza.