
Scoppia un caso alla Cop28 di Dubai sulle parole di Sultan Al Jaber, presidente emiratico della delegazione organizzatrice dell’evento, che si è espresso contro l’eliminazione dei combustibili fossili, uno degli obiettivi del summit, sostenendo che questo significherebbe ‘un ritorno al tempo delle caverne’. ‘Affermazioni assolutamente preoccupanti e sull’orlo del negazionismo climatico’, le ha definite il segretario generale dell’Onu Guterres.
E’ polemica sulle parole del presidente della Cop28 , il sultano Ahmed al Jaber, ministro dell’Industria degli Emirati Arabi Uniti e amministratore delegato della compagnia petrolifera statale degli Emirati Arabi Uniti, Adnoc. Come rivelano The Guardian e il Center for Climate Reporting, Al Jaber ha affermato che “non esiste alcuna scienza” secondo cui è necessaria l’eliminazione graduale dei combustibili fossili per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi. Al Jaber ha anche detto che l’eliminazione graduale dei combustibili fossili non consentiràbbe lo sviluppo sostenibile “a meno che non si voglia riportare il mondo nelle caverne”. Al Jaber ha fatto queste affermazioni rispondendo in modo irascibile alle domande di Mary Robinson, presidente del gruppo Elders ed ex inviato speciale delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico, durante un evento online in diretta il 21 novembre.
“L’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute è un tema cruciale ed è molto importante che per la prima volta, quest’anno, la Conferenza annuale sul clima delle Nazioni Unite abbia previsto una giornata dedicata alla salute. I sistemi sanitari a livello mondiale devono essere meglio preparati e più resilienti per affrontare le crisi ambientali”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto alla Cop28 a Dubai dove ha partecipato alla riunione dei Ministri della Salute. “Il nostro servizio sanitario nazionale – ha aggiunto Schillaci – è stato in grado finora di mitigare gli effetti del cambiamento climatico ma dobbiamo intraprendere ulteriori azioni. Questo significa identificare tempestivamente i rischi sanitari legati al clima e adottare interventi di prevenzione, preparazione e risposta rapida insieme una soluzione innovativa per ridurre le emissioni di gas serra a beneficio del clima e della salute”. Il ministro ha ricordato, quindi, l’impegno dell’Italia” nel promuovere una visione della salute in ottica One Health per affrontare i rischi derivanti dall’interconnessione tra la salute umana, animale e degli ecosistemi. In particolare – ha spiegato – il Ministero della Salute Salute, nell’ambito del Pnrr, sta attuando un importante progetto ‘Salute, Ambiente, Biodiversità e Clima’ per rafforzare e migliorare la prevenzione e la risposta del Servizio Sanitario Nazionale alle malattie acute e croniche associate ai rischi ambientali e climatici”. “Sono in corso – ha aggiunto – interventi infrastrutturali e il potenziamento delle reti nonché delle capacità professionali per un investimento di 500 milioni di euro. È stata attivata anche una campagna di comunicazione sulle misure preventive per fronteggiare le onde di calore che ha avuto esiti positivi correlabili alla riduzione della mortalità di anziani e fragili. Inoltre, siamo impegnati nelle politiche nazionali e internazionali per garantire l’accesso all’acqua potabile sicura per tutti”. “L’auspicio è che la dimensione della salute continua ad essere parte integrante della strategia di risposta ai cambiamenti climatici – ha concluso il ministro – e questo impegno proseguirà anche nell’ambito della presidenza italiana del prossimo G7”.