
UNA CAMPAGNA ELETTORALE VIRALE
Le misure di sicurezza imposte dalla pandemia, hanno reso la campagna elettorale più difficile ma anche creativa. Ernesto Sica, candidato al Consiglio Regionale della Campania nella lista di Italia Viva per Vincenzo De Luca presidente, imprenditore campano Doc, già sindaco di Pontecagnano Faiano, (comune di circa 27mila abitanti in provincia di Salerno), per tantissimi anni, non ha rinunciato a “stare vicino alla sua gente”.
A soli 12 anni, Ernesto marinava la scuola per andare a sentire il suo primo comizio elettorale. <<Restai incantato dalla magia che si creava fra il pubblico-gli elettori- e l’oratore candidato. La politica per me è sempre magia. Rinunciare al contatto umano, agli abbracci, alle strette di mano, ai banchetti durante i quali la gente ti affida le sue preoccupazioni, mi ha rattristato molto. Quando per anni sei il sindaco del paese in cui sei nato e cresciuto, la gente diventa la “tua gente” e ti senti potente perché consapevole che ogni tua scelta, ogni tuo errore, inciderà sulla vita di qualcuno>>.

Ernesto Sica ha ricoperto diversi incarichi istituzionali e collezionato record su record, uno su tutti nel 2005 quando fu eletto al Consiglio regionale della Campania con 28mila voti e il 42% delle preferenze. La sua candidatura è arrivata al termine di una travagliata esperienza con la Lega, che Sica ritiene, «un campo oramai impraticabile per fare politica, un progetto di partito popolare che si è presto scontrato con la realtà». Da qui il suo passaggio al partito di Renzi, definito << un ritorno a casa>> ed ai suoi valori di popolare e moderato. <<Oggi questa è la sfida più importante della mia vita. Qualcuno, mi accusa di essere un trasformista, di aver cambiato casacca, ma chi mi conosce ed ha lavorato al mio fianco per anni, sa che è il senso di responsabilità verso i miei elettori ad avermi indotto a lottare per candidarmi al servizio del mio territorio. Potevo restare fermo, sognare fallimenti e poi puntare il dito. Ma è una cultura che non mi appartiene. Mi sono rimesso in gioco, ripartendo dalla mia esperienza e competenza da amministratore>>.
Per questa sua candidatura, Sica ha puntato alla tutela del patrimonio storico e paesaggistico della sua provincia ed alla riqualificazione urbanistica di molti edifici industriali dismessi. Per superare le distanze, ha inondato di bellezza i suoi elettori inviando e postando immagini di monumenti e paesaggi e registrando messaggi vocali per auspicare una ripresa turistica ed economica. Con un obiettivo, ben preciso: tenere vivo il rapporto tra rappresentanti e rappresentati, restituire ai cittadini il senso di comunità.

Sica si definisce un politico “femminile”. Convinto del fatto che il potere ha sembianze femminili, non solo nel senso che alle donne vada garantita “una quota”, ma nel senso che la buon politica debba avere qualità femminili, come la sensibilità, la dolcezza, la pacatezza, la determinazione, la concretezza e l’ironia, Sica ha sempre promosso la cultura del rispetto e della tutela della donne. In molti ricordano le sue antesignane iniziative da sindaco di Pontecagnano, come la Scuola Estiva delle Donne, in sinergia con l’Osservatorio Interdipartimentale per gli Studi di Genere e le Pari Opportunità dell’Unisa. L’incontro con le figlie delle sorelle Mirabal, assassinate durante il regime dominicano di Rafael Leonidas Trujillo Molina nel 1960, per la giornata mondiale della lotta alla violenza di genere ed il dono dell’opera la “Panchina Rossa”. L’orgoglio civico di costituirsi parte civile per il Comune nei processi per femminicidio. Le giornate in onore delle tabacchine di Pontecagnano. I tabacchifici hanno rappresentato per decenni un vero e proprio vanto per la comunità picentina che, grazie alla presenza delle aziende Ati Mattiello, Centola, Alfani e Farinia.

<<Ho sempre lavorato bene e alacremente con le donne. Ammiro il loro coraggio e la tenacia con cui affrontano persino le tragedie. Penso alle donne vittime di violenza o alle donne a cui vengono sottratti o uccisi i figli. Alle donne noi affidiamo non solo il semplice cucinare ma la funzione di nutrirci l’anima e la vita. Ancora oggi è il sorriso di mia madre che ho ereditato e la sua ironia a darmi forza>>.
Sica, ha un nome da rivoluzionario. Crede nel cambiamento e nel ribaltamento dei ruoli. Punta ai giovani per ridare linfa vitale al territorio ed impedire loro di emigrare dall’Italia. “ Da sindaco non ho mai mancato di presenziare al primo giorno di scuola dei mie cittadini più piccoli e più deboli. I bambini sono il nostro futuro ed anche la nostra grande risorsa di energia e fiducia. Confido di vincer la sfida. La sinergia fra me ed il Presidente De Luca è collaudata. Per anni da sindaci, rispettivamente di Salerno e Pontecagnano, abbiamo lavorato gomito a gomito. Credo che riconfermare la fiducia a chi come me e De Luca ha alle spalle l’esperienza della buona amministrazione della res pubblica, sia garanzia di successo per ogni cittadino responsabile che con il suo voto supporta una squadra di uomini che puntano a rimettere la Regione Campania sul binario del Futuro e della Ripresa”.