
‘Dobbiamo sostenere il nostro sistema produttivo ricostruendo le dinamiche tra imprese e lavoratori, superando quella visione conflittuale che ancora qualcuno si ostina a portare avanti. Per questo abbiamo sostenuto la proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori all’impresa, voluta dalla Cisl e che ora è in discussione in Parlamento. Dando così attuazione 77 anni dopo all’articolo 46 della Costituzione’. Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, intervenendo all’Assemblea della Cisl a Roma.
Tra i temi affrontati dalla premier anche quello sul calo di nascite: ‘L’inverno demografico non investe solo l’Italia ma anche l’Europa, e ha enormi implicazioni sulla tenuta sociale. Sono fiera di poter dire che questo governo – ha detto Meloni – ha dato finalmente alla questione della natalità e della demografia la centralità che merita, perché si tratta di una materia economica: lo abbiamo fatto con un pacchetto di interventi senza rinunciare far a passare il messaggio che un figlio che nasce è un segno più e non non un segno meno’.

Poi lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e gli effetti sulle nostre vite: ‘L’avvento dell’intelligenza artificiale impatta sul mercato del lavoro. Voi sapete che la presidenza italiana del G7 lo scorso anno si è concentrata sul tema proprio dell’impatto dell’intelligenza artificiale nel mercato del lavoro, una delle sue grandi questioni, delle grandi questioni che abbiamo voluto discutere con i nostri partner. Andiamo verso un mondo nel quale sempre più lavoratori rischiano di non essere necessari- ha detto la premier – banalmente perché se la modernità ci ha abituato alla sostituzione di competenze, in passato noi eravamo abituati a una sostituzione di competenze che era soprattutto concentrata sul lavoro fisico e questo consentiva al lavoratore di elevarsi, di dedicarsi più ai lavori di concetto, ai lavori di organizzazione, ma oggi è l’intelletto che rischia di essere sostituito con un impatto enorme, potenzialmente devastante anche sui lavoratori più qualificati e con una ricchezza che rischia di concentrarsi e di verticalizzarsi sempre di più se noi non governiamo questo processo e siamo già in ritardo’.
La premier affronta anche il dialogo con le forze sindacali: ‘Ho voluto onorare questo invito per diverse ragioni, in primo luogo per dimostrare il rispetto profondo che nutro per una delle maggiori organizzazioni del lavoro del nostro Paese, che il prossimo 30 aprile compirà 75 anni. Poi per sottolineare ancora una volta l’importanza che il governo attribuisce al dialogo con le organizzazioni dei lavoratori, un dialogo ancora più importante quando chi ti trova di fronte non ha pregiudizio ma guarda al merito con onestà’. E un riferimento ai padroni di casa, la Cisl: ‘Anche quando non eravamo d’accordo, sapevamo che avevamo qualcuno di fronte a cui interessava esclusivamente il bene dei lavoratori, non solo quello dell’organizzazione o di una parte politica’.