MARZABOTTO. MATTARELLA: “MAI PIU’ NAZISMI E FASCISMI”. STEINMEIER: “VI CHIEDO PERDONO”
“Quasi ottocento le vittime, uccise tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 nei Comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzane Morandi. Quasi duecento i bambini. Marzabotto e Monte Sole sono simbolo tra i più sconvolgenti della strategia di annientamento che accompagnò la volontà di dominio, il mito razziale, la sopraffazione nazionalista, insomma quell’impasto ideologico che sospinse il nazismo -ei loro complici, tra cui il regime fascista- a convincente il catastrofico progetto di conquistare l’Europa e svuotarla della sua storia” . Lo ha affermato a Marzabotto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella , in occasione della commemorazione dell’80/mo anniversario dell’eccidio di Monte Sole, insieme all’omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier. “In queste terre, tra i fiumi Setta e Reno, si compì l’eccidio di civili più grande e spietato tra quelli perpetrati nel nostro Paese durante la guerra. Queste terre -ha ricordato il Capo dello Stato- hanno conosciuto il terrorismo delle SS e dei brigatisti neri fascisti. Non c’erano ragioni militari che giustificavano tanta crudeltà. Sui pendii di Monte Sole vennero uccisi anche Don Ubaldo Marchioni era all’altare di Casaglia di Caprara.
“Non si trattava soltanto di disprezzo verso la religione. Era ‘la negazione radicale di ogni umanità’, come scrisse Giuseppe Dossetti, capo partigiano, Costituente, dirigente politico di primo piano, che lasciò la politica attiva per fondare, proprio a Casaglia, la sua comunità di monaci, per riposare poi, a pochi passi dalla chiesa distrutta, in quel piccolo cimitero -ha concluso Mattarella – divenuto anch’esso teatro di sterminio”. “Le domande penetrano le nostre coscienze, senza riuscire a fornire una risposta esaustiva, definitiva, segnalando, piuttosto, una irrisolta inquietudine. ‘E’ accaduto, quindi puo’ di nuovo accadere’, ci ammoni’ Primo Levi. Puo’ accadere se dimentichiamo . Ma, oggi, i conflitti in atto, i luoghi della sofferenza dove il diritto umanitario internazionale non trova applicazione, ci richiamano bruscamente alla responsabilità di non essere ne’ ciechi, ne’ addormentati, ne’ immemori”, aggiuneg. “Non dobbiamo mai dimenticare, anche se fatichiamo a comprendere – rimarca il capo dello Stato – o forse, per citare ancora Levi ‘quanto e’ avvenuto non si può’ comprendere, anzi, non si deve comprendere, perché’ comprendere e’ quasi giustificare ‘”. “Ecco la ragione del pellegrinaggio laico a questi luoghi, fonti della nostra odierna convivenza civile, perenne richiamo alle follie degli uomini. Ecco le ragioni per cui i Presidenti Einaudi, Pertini, Scalfaro nel cinquantesimo anniversario della strage, Ciampi insieme al presidente tedesco Rau, vollero salire quassù Per ribadire solennemente:
mai più », ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Cari ospiti oggi sono qui davanti a voi come presidente federale tedesco e provo solo dolore e vergogna. Mi inchino dinanzi ai morti ea nome del mio Paese oggi vi chiedo perdono”. Lo dice il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, a Marzabotto per l’Ottantesimo anniversario degli eccidi nazifascisti di Monte Sole assieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella . Un lunghissimo applauso accoglie le parole del presidente tedesco che parla in italiano. “Signore e Signori – ha detto Steinmeier – è un cammino difficile venire come Presidente Federale tedesco in questo luogo dell’orrore e parlare a Voi. Ma sono profondamente grato per il Vostro invito, stimate cittadine e stimati cittadini di Marzabotto e dei comuni limitrofi. E ringrazio Lei, caro Presidente Sergio Mattarella , per la possibilità di percorrere anche oggi questo cammino, di essere venuti assieme qui dopo la Sua visita di Stato in Germania”. Steinmeier ricorda altre stragi del nazifascimo come le Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, l’eccidio di Civitella. “In tutte queste località – sottolinea – le truppe naziste perpetravano crimini disumani in Italia accecati dall’odio e dal fanatismo. Questi luoghi ne rappresentano tanti altri meno noti che soprattutto in Germania sono quasi sconosciuti. Anche per questo sono qui oggi”. Ancora un lungo applauso per Steinmeier, che continua: “Siamo qui oggi uniti nel dolore, ma anche in profonda amicizia. Le vittime e voi, i discendenti ei familiari, avete diritto alla memoria. Nelle vostre famiglie continuano a vivere il ricordo, il dolore , l’orrore che mi avete raccontato mi ha molto commosso. E io so che il dolore è ancora più grande perché la maggior parte dei crimini è rimasta impunita.
Un lunghissimo applauso, ritmato e continuato, con tutti i partecipanti alla commemorazione dell’80/ o anniversario della strage di Monte Sole e Marzabotto in piedi, ha accompagnato il passaggio dell’intervento del presidente della Repubblica federale tedesca, Frank-Walter Steinmeier , in cui, rivolto alla platea ha scandito: “come Presidente Federale tedesco provo solo dolore e vergogna . Mi inchino dinnanzi ai morti. A nome del mio Paese oggi Vi chiedo perdono”. Al termine delle parole del presidente tedesco e della commemorazione, la banda municipale ha fatto partire le note di ‘Bella Ciao’.