MATTARELLA: ‘SBAGLIA CHI PENSA CHE IL CAPO DELLO STATO PROMULGA UNA LEGGE SE LA CONDIVIDE O MENO’ 

“Il Presidente della Repubblica promulga leggi, emana decreti e ha delle regole che deve rispettare. Ogni tanto sentirete appelli al Presidente della Repubblica ‘non firmi questa legge perché è sbagliata’ oppure ‘l’ha firmata vuole dire che la condivide ‘: sbagliano entrambi”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella , incontrando gli studenti in occasione dell’evento ’25 anni di Osservatorio permanente giovani-editori’, presieduto da Andrea Ceccherini.  “Sì ho adottato decisioni che non condivido, è capitato più volte, il presidente promulga leggi ed emana decreti, ma ha delle regole che deve rispettare. Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare a meno che non siano evidenti incostituzionalità. In quel caso ho il dovere di non promulgare, ma devono essere evidenti, un solo dubbio non mi autorizza a non promulgare”, ha detto Mattarella.  E ha aggiunto: “La democrazia vive di regole che non devono essere mai violate. Un giorno un ragazzo mi ha detto: ‘Non promulghi (una legge, ndr) perché è a fin di bene’. Guai a non farlo a fin di bene , perché sennò si abilita anche chi vuole fare qualcosa a fin di male. Le regole vanno rispettate sempre. Il mio compito è di invitare alla comunità nazionale, al confronto civile e rispettoso e di invitare al rispetto delle regole, oltre che rispettare i limiti che. ho io stesso”.  “Per fortuna – ha sottolineato Mattarella – la nostra non è una monarchia ma una Repubblica, il Capo dello Stato ha i suoi limiti”.

“È importante per qualunque organo dello Stato il potere degli altri organi, perché non vi sia nessuno nel nostro ordinamento che ne abbia troppo Il contenimento dei propri limiti è fondamentale”, ha detto Mattarella. “I poteri dello Stato -ha spiegato Mattarella – sono tutti chiamati a collaborare ciascuno nel suo compito, rispettando quello degli altri, è il principio del check and balance, dei contrappesi, dei limiti, degli equilibri, perchè è importante per qualunque organo, per qualunque potere, il potere degli altri organi, perché non vi sia nessuno nel nostro ordinamento che abbia troppo potere. Questa coralità di rispetto delle regole è fondamentale”.

 “Il Presidente della Repubblica entra particolarmente in attività quando il sistema si blocca, quando per una qualunque causa c’è un inceppamento del sistema, perché non tutto è prevedibile. Quando il sistema si blocca il Presidente della Repubblica interviene per aiutarlo a rimettersi in funzione Oltre che un arbitro è come un meccanico, interviene per riparare, per rimettere in funzionamento il sistema che si è inceppato”, ha affermato il Presidente della Repubblica. E ha aggiunto: “La metafora dell’arbitro e’ ben scelta, non sempre sono amati, ma indica imparzialita’. Sono stato 25 anni in Parlamento, ho avuto posizioni politiche, ma il presidente della Repubblica deve essere assolutamente fuori dalla competizione politica, accantonare i comportamenti conseguenti alle sue idee”.

 “Il diritto di informare e di essere informati, garantito dall’art.21 della nostra Costituzione, riguarda tutti: i cittadini possono formarsi un’opinione autentica solo se viene garantita un’informazione libera, indipendente e plurale, in cui la funzione professionale dei giornalisti, anche in omaggio alla legge fondamentale istitutiva dell’Ordine, è quella di certificatori di verità, mentre ai media permane il compito di essere i ‘cani da guardia’ della democrazia Alla coscienza e al contributo di ciascuno competere saper discernere ed esprimere questi valori: non esiste il Ministero ‘della verità’. L’invito che viene da questa assemblea è ‘dubita e dibatti’ Vale a dire quello di confrontarsi con le diverse idee e opinioni”, ha detto il Presidente della Repubblica. “Obbedire regole che difendano e garantiscano il cittadino da notizie artefatte, falsificate, difendano da fonti oscure, da dati acquisiti violando la privacy come avviene sovente, con l’acquisizione dei dati conservati in archivi e utilizzati per scopi più diversi da chi li ferma”. Così Mattarella.  “L’informazione non è un prodotto ma un bene essenziale. Il diritto-dovere di informare e di essere informati è garantito dall’articolo 21 della nostra Costituzione. I cittadini possono formarsi un’opinione autentica soltanto se viene garantita un ‘informazione libera, indipendente e plurale, in cui la funzione professionale dei giornalisti è quella di certificatori di verità, naturalmente con libertà articolata delle opinioni interpretative, mentre ai media permane il compito di essere i cani da guardia della democrazia”, ha affermato il Presidente della Repubblica. “Non esiste un ministero della verità, l’invito che viene da questa assemblea -ha sottolineato il Capo dello Stato- è dubita e dibatti, vale a dire quello di confrontarsi con le diverse idee e con le diverse opinioni”. 

“Se saremo in grado di impiegare le straordinarie potenzialità delle innovazioni per affrontare le transizioni necessarie a garantirci un futuro sostenibile e inclusivo, per combattere disuguaglianze e povertà economica e culturale, per garantire il benessere individuale e sociale e la pacifica convivenza, allora sì l ‘AI e tutte le altre applicazioni che deriveranno da nuove scoperte saranno al servizio dell’umanità”. Così il Capo dello Stato.  Un’ora di confronto con gli studenti. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella , ha risposto alle domande dei ragazzi: dall’intelligenza artificiale all’importanza dei media, dai rischi delle tecnologie al ruolo di ‘arbitro’ del Quirinale, ai rapporti fra le istituzioni ai rischi dell’astensionismo. Mattarella ha anche ricordato i suoi studi giovanili, citando Leopardi, e ha scherzato: “Alla mia età si cade nella tentazione di pensare ‘come era bello ai miei tempi’. Non è così, oggi è molto più entusiasmante”.

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