NORDIO,’PM SUPERPOLIZIOTTI’. E SUL SORTEGGIO AL CSM: ‘NON È DELITTO DI LESA MAESTÀ’
CASO ALMASRI, SCOPPIA LA POLEMICA. LE OPPOSIZIONI: NORDIO A CASA
Nella relazione annuale sulla giustizia al Parlamento il ministro della Giustizia Carlo Nordio dice basta con ‘i pm superpoliziotti’ che ‘creano indagini senza controllo’. Poi un attacco ad una parte delle Procure: ‘Pensiamo a quante inchieste sono state inventate nel vero senso della parola e si sono concluse con ‘il fatto non sussiste’ e sono costate milioni di euro’. Nordio difende la riforma: ‘Nel sorteggio per il Csm non c’è nessuna irrazionalità o delitto di lesa maestà’, visto che il sistema è inserito sistematicamente nel complesso giurisdizionale nella sua più alta esplicazione: nei confronti di persone, membri del governo e nientemeno del capo dello Stato’.
“Quanto al timore del cosiddetto pm superpoliziotto la risposta è assai semplice: nel sistema attuale esso lo è già, con l’aggravante che godendo delle stesse garanzie del giudice egli esercita un potere immenso senza alcuna reale responsabilità”. Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio nelle comunicazioni al Senato sull’amministrazione della giustizia. “Oggi infatti il pm non solo dirige le indagini, ma addirittura le crea, attraverso la cosiddetta clonazione dei fascicoli, svincolata da qualsiasi parametro e da qualsiasi controllo, che può sottoporre una persona ad indagini occulte ed eterne e che creano disastri anche finanziari nell’ ambito della amministrazione della giustizia – concludono – Pensiamo a quante inchieste sono state inventate, si sono concluse con la sentenza ‘il fatto non sussiste’ e sono costate milioni di euro in intercettazioni, di tempo, di ore di lavoro perduto”.
Sulla riforma della giustizia “noi stiamo attuando un programma politico, discusso in tutti i momenti, le occasioni, a livello di commissioni e dibattiti e abbiamo sempre ricevuto dei niet, niet, niet. E per forza che dopo andiamo avanti come andiamo avanti. I contributi che avrebbero dovuto essere costruttivi si sono limitati semplicemente a delle dichiarazioni di ostilità”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo
Nordio , replicando al Senato agli interventi seguiti alla sua relazione sullo stato della giustizia.
“Sin dal termine dell’emergenza pandemica si è assistito ad un progressivo aumento delle presenze medie giornaliere presso gli Istituti penali per i minorenni, che ha determinato l’attuale condizione di tendenziale sovraffollamento del comparto detentivo minorile”, afferma il ministro della Giustizia Carlo
Nordio nelle comunicazioni al Senato sull’amministrazione della giustizia. “Tale congiuntura è conseguenza anche dell’aumento esponenziale dei detenuti stranieri, in larghissima maggioranza minori stranieri non accompagnati – continua – Trattasi di ragazzi perlopiù provenienti dal nord-africa, spesso poli-assuntori di sostanze stupefacenti e/o psico-farmaci, con gravi problematiche comportamentali, talora anche di natura post-traumatica, che giunti in Italia vengono presto fagocitati dal circuito illecito”.
“Nessuno ha mai parlato di scudo penale per le Forze dell’ordine. Non ho mai parlato di scudo penale anche perché’ quindi benissimo che sarebbe anticostituzionale”, ha ribadito il ministro della Giustizia. «Il tema del sorteggio è inserito sistematicamente nel complesso giurisdizionale nella sua più alta esplicazione: nei confronti delle persone, dei membri del governo e nientemeno del Capo dello Stato Sono infatti sorteggiati i giudici popolari della Corte d’Assise che possono condannare all’ergastolo i membri del tribunale dei ministri, che sottopongono a processo i componenti dell’Esecutivo, e infine i sedici giurati della alta Corte che giudica il Presidente della Repubblica per alto tradimento e attenta alla Costituzione Quindi non c’è nessuna irrazionalità o delitto di lesa maestà in questa innovazione”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio al Senato, nella sua relazione sull’amministrazione della Giustizia, in merito al sorteggio dei membri del Csm, previsto dalla riforma della Giustizia.
IL CASO ALMASRI
Sull’arresto, la scarcerazione e il rimpatrio con aereo di stato italiano di Najeem Osema Almasri Habish, sul quale pende un mandato della Corte penale internazionale per “crimini contro l’umanità” e crimini di guerra commessi nella prigione di Mitiga, puniti con la pena massima dell’ergastolo”, scoppia la polemica. “Meloni chiarisca immediatamente in Aula” , dicono le opposizioni in coro nel coorso di una conferenza srampa a Montecitorio. Pd, M5s, Avs e Italia Viva sono intervenuti in Aula: “Una vicenda incresciosa”, la definisce Enrico Borghi, presidentente dei senatori di Italia Viva: “Il nostro Paese dopo avere adempiuto a un precetto della Corte Penale Internazionale e avere ottemperato all’arresto di Almasri…”, ha proseguito Borghi interrompendosi quando il ministro si è diretto verso l’uscita dell’Aula di Palazzo Madama. “Visto che il ministro Nordio e’ interessato direttamente alla vicenda potrebbe ascoltare. Invece siamo costretti a richiamarlo al banco”, dice Borghi. Poi il Guardasigilli torna a sedersi sui banchi del governo. I leader del Pd Schlein e di Avs Fratoianni con +E, Iv, M5s e Azione parlano di ‘gravità inaudita’ e chiedono alla premier Meloni di riferire in Parlamento. Sarà invece il ministro dell’Interno Piantedosi a riferire alle Camere la prossima settimana. Mentre la Corte penale internazionale in un comunicato stampa ricorda il “dovere” di tutti gli Stati che aderiscono allo Statuto di Roma di “cooperare pienamente con la Corte nelle sue indagini e azioni penali”. Il 21 gennaio, “senza preavviso o consultazione con la Corte”,
Almasri “sarebbe stato rilasciato e riportato in Libia”, aggiunge la nota, nella quale si chiedono chiarimnti sal caso.