Botta e risposta sull’Ue da tra due ex premier. Secondo Letta “il Governo ha usato male la flessibilita’, noi evitammo la manovra”. Renzi ribatte “noi la flessibilita’ l’abbiamo stando nei parametri delle stupide regole del fiscal compact. Il deficit dei governi Monti e Letta era piu’ alto, noi l’abbiamo tenuto piu’ basso”. Letta annuncia il voto per Orlando, Franceschini per Renzi.
“Negli ultimi anni e’ stata raccontata una storia non vera: la linea dell’austerity ha caratterizzato l’Europa dal 2008 fino al 2014 ma dal 2014 da quando e’ arrivato Junker e con la politica espansionista di Draghi l’Italia ha avuto margini di flessibilita’ molto larghi e la politica di Draghi ci ha consentito di risparmiare 33 mld sul costo del debito. A forza di raccontare la storia che era cambiata l’Italia, il governo non ha fatto tutte le scelte che doveva e ora si trova davanti ad una manovra che e’ quella da cui noi uscimmo all’inizio della legislatura. Qualcosa non ha funzionato”. E’ l’attacco di Enrico Letta, a ‘In mezz’ora, al governo Renzi ribadendo che “la flessibilita’ e’ stata usata male”. “Scaricare sempre la colpa su Bruxelles e’ il modo migliore per aiutare i nazionalisti ma la gente poi sceglie l’originale”, ha concluso l’ex premier.
“Negli ultimi 10 anni si sono sbagliate quasi tutte le politiche economiche, sull’austerity si sono prese misure devastanti. Fanno credere che noi avevamo margini macro migliori ma non e’ cosi’, noi la flessibilita’ l’ abbiamo stando nei parametri delle stupide regole del fiscal compact. Il deficit dei governi Monti e Letta era piu’ alto, noi l’abbiamo tenuto piu’ basso. Noi nel 2014 abbiamo detto basta, l’ha fatto il Pd ed il governo italiano, e abbiamo cominciato a fare un po’ i matti in Ue”. Cosi’, parlando con gli studenti in un’iniziativa congressuale a Perugia, Matteo Renzi risponde indirettamente a Enrico Letta. “L’Ue e’ la piu’ grande conquista del ventesimo secolo della politica mondiale – sostiene Renzi – ma cosi’ com’e’ non funziona piu’, se insegue concetti sbagliati rischia di trascinare con se’ la storia bella”.
“Voglio dare al Pd un’ultima chance. Partecipero’ e alle primarie votero’ Orlando. Dice cose giuste, e’ un candidato che vuole unire, il Pd e’ un campo largo, non il comitato elettorale di un capo”, ha anche detto l’ex premier Enrico LETTA, ospite di “In mezz’ora”, su Raitre. “Non e’ che io scelgo i vincitori, dico la mia e io penso che il Pd debba meritare un’ultima chance e dentro il Pd credo che Orlando voglia unire il Pd che e’ un campo largo, non e’ un comitato elettorale di un capo”. Letta, a ‘In mezz’ora’, spiega la sua scelta di votare Andrea Orlando al congresso. L’ex premier spiega che accettera’ il risultato del congresso e invita tutti “a partire da Renzi a imparare la lezione del 4 dicembre perche’ le scelta vanno fatte insieme, bisogna condividerle con il paese e non immaginare di avere ragione mentre gli altri sono un’accozzaglia”.
“Alle primarie voterò per Renzi come ho fatto l’ultima volta”, ha invece confermato il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai3. “Nel centrosinistra abbiamo l’abitudine a ‘triturare’ i leader, a differenza di quanto è avvenuto nel centrodestra con Berlusconi e nel Movimento 5 Stelle con Beppe Grillo”, ha sottolineato l’ex segretario del Pd, “dopo Occhetto, Prodi, D’Alema, Fassino, Veltroni, il sottoscritto, Letta, Bersani e Renzi non ci mancano nuovi aspiranti, ma fermiamoci”.
E ha aggiunto: “Il passaggio della campanella con Renzi? Non posso dire che e’ stata una scampagnata, e’ stato un momento di grande delusione e di grande amarezza, ma ho avuto la fortuna di vivere la discontinuita’ e fare cose interessanti, non si vive di sola politica”.